Recentemente ho letto un articolo da ilSole24Ore, riguardo il nuovo orientamento di Philip Morris verso il prodotto Iquos (stick di tabacco), cercando di far “migrare” i fumatori tradizionali in direzione del nuovo sistema di consumo del tabacco, allego l’articolo per maggior chiarezza:

Il leader storico sul mercato italiano delle sigarette, il gruppo Philip Morris (ha una quota del 52%), investe sempre più sulla innovativa tecnologia “senza fumo” – declinata nel dispositivo elettronico Iqos che scalda ma non brucia gli stick di tabacco inseriti all’interno, riducendo del 95% le emissioni nocive – e lo fa non solo sul fronte produttivo, ma anche su quello distributivo.
A Firenze, nella centrale via della Vigna Nuova, è appena stata inaugurata la decima boutique Iqos in Italia, pensata come un salotto dove andare a conoscere e provare la nuova tecnologia, diretta non a chi vuole smettere di fumare – ripete il gruppo americano – ma a chi vuol mantenere il piacere del fumo riducendo la nocività.
Gli investimenti di Philip Morris nella rete retail – già previste aperture nelle maggiori città italiane, dopo quelle di Torino, Milano, Roma, Bologna, Napoli, Bari, Catania, Firenze, Madonna di Campiglio e Forte dei Marmi – andranno di pari passo all’affermazione del prodotto: «Oggi Iqos ha l’1% del mercato nazionale dei fumatori (circa 100mila persone su 11 milioni, ndr) – spiega Eugenio Sidoli, amministratore delegato Philip Morris Italia – e il nostro obiettivo è far crescere questa quota in modo che arrivi al 52%, sostituendo dunque tutti i nostri fumatori tradizionali».

Gli stick di tabacco che servono per alimentare il dispositivo Iqos (e che sono in vendita solo in tabaccheria) sono prodotti a Bologna, nella fabbrica all’avanguardia (la più grande al mondo per la produzione di stick) che Philip Morris ha inaugurato un anno fa – con un investimento di 500 milioni di euro e 600 assunzioni – e che ora è impegnata a raddoppiare, con altri 500 milioni di investimento e altri 600 addetti. «Entro fine 2018 lìampliamento dello stabilimento bolognese sarà completato – afferma Sidoli – anche se il mercato mondiale di Iqos sta andando più veloce della produzione: per questo stiamo riconvertendo fabbriche in Germania, Grecia, Romania e Russia».
Il dispositivo Iqos, aggiunge Sidoli, è già sbarcato in 30 Paesi e ha conquistato quattro milioni di fumatori tradizionali.

 

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