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Recentemente ho letto un articolo di Celestina Dominelli da ilSole24Ore, riguardo le elezioni regionali in due regioni ritenute chiave in questo momento politico: l’Emilia Romagna e la Calabria. Queste elezioni regionali saranno la cartina al tornasole dell’attuale governo, poichè, secondo i sondaggi, lo schieramento di centrodestra potrebbe avvicinarsi molto ad insediare la “sicurezza” del centrosinistra in Emilia Romagna, allego l’articolo per maggior chiarezza:

Due regioni al voto, Emilia-Romagna e Calabria, 5,5 milioni di italiani chiamati alle urne per designare i presidenti di Giunta e i componenti delle assemblee legislative. Ma nelle urne, aperte dalle 7 di domenica 26 gennaio fino alle 23, c’è molto di più che la scelta del nuovo governatore. Il destino della legislatura, infatti, nonostante le rassicurazioni della maggioranza (dal premier Giuseppe Conte al leader del Pd Nicola Zingaretti fino ai Cinquestelle), sembrerebbe appeso all’esito del voto locale, soprattutto nella «rossa» Emilia dove a sfidarsi ci sono il presidente uscente Stefano Bonaccini, sostenuto dal centrosinistra, e Lucia Borgonzoni, candidata della Lega.

Vigilia infuocata: Salvini viola il silenzio elettorale
Il centrodestra spera di strappare la roccaforte del Pd e ha continuato a ripetere in queste settimane che una eventuale sconfitta di Bonaccini dovrebbe portare alle dimissioni del governo Conte 2. Un messaggio che il numero uno della Lega, Matteo Salvini , ha ripetuto anche sabato 25 gennaio con nuovi tweet e rilanciandone di vecchi, rompendo così lo stop alla propaganda elettorale nelle 48 ore precedenti la chiusura dei seggi. «Prima li mandiamo a casa, poi andiamo a dare lo sfratto al governo tasse, sbarchi e manette», ha scritto sui social l’ex ministro dell’Interno.

Il destino del governo appeso all’esito delle urne
Una violazione che ha provocato subito la reazione del centrosinistra e infiammato la vigilia elettorale. Salvini sa che la vittoria in Emilia rappresenterebbe un pesante affondo contro l’esecutivo anche se tutti dall’altra parte continuano, almeno a parole, a rassicurare rispetto a una eventuale débâcle. Vero è che il leader della Lega ha puntato tutto su questo voto girando in lungo e largo la Regione e oscurando di fatto la sua candidata. Il Pd, dal canto suo, è consapevole che l’Emilia rappresenta l’ultimo baluardo e che, se la Lega dovesse sfondare, lo scossone al già precario equilibrio dell’esecutivo sarebbe inevitabile.

In Calabria l’incognita dell’astensionismo
In Calabria, invece, la contesa è tra Pippo Callipo per il centrosinistra, l’azzurra Jole Santelli per il centrodestra e Francesco Aiello per il M5S, in un voto che, come nelle passate tornate elettorali, è fortemente condizionato dall’astensionismo e dalla partecipazione giovanile.Nel 2014, quando le consultazioni si tennero a novembre a causa dello scioglimento anticipato della legislatura, l’affluenza fece registrare un 44,10% di astensione tra gli aventi diritto.

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