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Recentemente ho letto un articolo di Ilaria Vesentini da ilSole24Ore, riguardo la nuova proposta di contratto tra azienda e lavoratori, che andrà al voto entro il mese di marzo, allego l’articolo per maggior chiarezza:

Inizieranno martedì le assemblee dei delegati sindacali con i 1.208 dipendenti di Ducati Motor Holding per presentare l’ipotesi del nuovo contratto integrativo aziendale per i prossimi tre anni, con l’obiettivo di arrivare al voto di approvazione a inizio marzo. 

Un voto scontato, viene da dire a leggere la nuova piattaforma contrattuale 2019-2021 della rossa di Borgo Panigale: la crescita dell’ultimo decennio sarà redistribuita a tutti in forma fissa e uguale attraverso un premio feriale (che sarà erogato in luglio) di 720 euro quest’anno, 1.000 euro nel 2020 e 1.300 euro nel 2021 (con un incremento superiore all’80% rispetto alle attuali cifre, comprese in una forbice tra i 347 e i 413 euro lordi), oltre al premio di risultato confermato a 2.700/2.900 euro in base ai livelli di inquadramento e ai 380 euro legati al gruppi di miglioramento continuo. 

«Ma la parte più interessante – commenta il direttore hr di Ducati, Luigi Torlai – è quella rappresentata dalle nuove norme per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, all’insegna della flessibilità, dello smart working e del part time della “smart factory 4.0”, sottotitolo del contratto. Saranno abolite le timbrature, per valorizzare la leadership, l’impegno e il coinvolgimento personale: abbiamo già iniziato la sperimentazione. Così come abbiamo previsto che chi non sfrutterà il giorno di smart working a casa potrà gestire liberamente l’orario un giorno alla settimana (l’approccio “smart company work”)». Chi lavora in catena di montaggio, dove necessariamente occorre la presenza fisica dell’operatore e il lavoro smart è complicato, non avrà più l’obbligo delle timbrature in pausa pranzo e potrà gestire un quarto d’ora di flessibilità in entrata e in uscita.

Tutti i lavoratori potranno inoltre godere di cinque giorni aggiuntivi di ferie l’anno (come previsto in Germania da Ig Metall e già in Italia in Lamborghini, sempre gruppo Audi-VW come Ducati) finanziandoli con la tredicesima. 

La nuova bozza di accordo (il precedente integrativo 2015-2018 è scaduto lo scorso marzo) è frutto di sei mesi di confronto, «un lavoro impegnativo sia da parte della delegazione sindacale sia di quella aziendale che ha portato a un risultato straordinario», scrivono nel comunicato congiunto le tre sigle sindacali, Fiom (che ha 11 delegati su 20 in Ducati), Fim e Uilm. E sottolineano che a fronte della garanzia di mantenimento degli attuali livelli di organici – dopo il triennio 2015-2018 che ha portato all’assunzione di 137 nuovi lavoratori – l’azienda prevede un piano di investimenti superiore ai 200 milioni di euro – contro i 180 milioni del precedente contratto – di cui 110 milioni in R&S, 40 sul prodotto e 40 sulla struttura. Si rafforzano anche le relazioni tra sindacati e azienda, implementando forme di “partecipazione negoziata” con un miglioramento dei diritti individuali, così come si potenzia la formazione tra attività dell’Accademia Ducati e le borse di studio per i dipendenti e per i figli dei dipendenti. Per quanto attiene al welfare, oltre ai 200 euro contrattualizzati è prevista la convertibilità di 500 euro del premio di risultato ed è garantita a tutti, anche ai contratti a termine, la previdenza complementare. Oltre a percorsi di valorizzazione sia delle professionalità sia delle diversità.

«Siamo ormai una Digital smart company impegnata a dotarsi di strumenti e modalità di lavoro in grado di liberare energia creativa e di garantire i migliori standard di Work life balance, in tutte le parti della propria organizzazione – sottolinea Torlai – e forti del successo degli ultimi anni (+30% il fatturato tra 2013 e 2017, ndr) abbiamo ritenuto giusto dare un tangibile riconoscimento ai nostri collaboratori.

Continua su: https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2019-02-23/in-ducati-finisce-l-era-timbratura-cartellino-150833.shtml?uuid=ABQIfaXB